2 febbraio 1929: l’anno del “giasso”

1929, in pieno regime fascista, l’inverno è particolarmente duro per via di una crisi economica drammatica, chiamata la grande depressione, che porterà nell’autunno successivo al crollo di Wall Street.
Ad accentuare le difficoltà nella popolazione chioggiotta ci si mette pure il freddo. I primi giorni del mese di febbraio fanno registrare temperature particolarmente rigide, non consuete nella laguna veneta. Il termometro scende abbondantemente sotto lo zero tanto da fare ghiacciare i canali e l’intera laguna.

A Venezia la temperatura scende fino a -12°, mentre nell’entroterra padovano si arriva addirittura a -16°. Come si può notare dalle foto d’epoca i canali diventano strade e si possono tranquillamente attraversare a piedi e le barche rimangono intrappolate nel ghiaccio.
Sulla linea di Fusina i battelli a nafta vengono sostituiti da quelli a vapore perché non riescono a rompere il ghiaccio.
Il febbraio del 1929 rimane nella memoria storica come “l’anno del giasso”, il più freddo che si ricordi. Infatti c’è pure un detto popolare che per dire che è da tanto tempo che non si fa o non succede una cosa si usa l’espressione “xe da l’ano del giasso”.